Fonte: osservatoriorepressione.info
Quando Washington decide chi può avere un conto bancario in Germania. Le banche applicano la politica statunitense e chiudono il conto corrente di Rote Hilfe perchè organizzazione antifascista
Martedì 23 dicembre 2025 segna una data che non dovrebbe passare sotto silenzio. Due istituti bancari tedeschi – la GLS Bank e la Sparkasse Göttingen – hanno chiuso senza alcuna giustificazione i conti della Rote Hilfe, storica organizzazione antifascista di solidarietà. Un atto grave, politico, che rappresenta molto più di una controversia bancaria: è un segnale allarmante di come la repressione autoritaria stia assumendo nuove forme, silenziose ma efficaci, nel cuore dell’Europa.
La Rote Hilfe non è un gruppo clandestino né un’organizzazione armata. È un’associazione legale, con oltre cent’anni di storia e circa 19.000 membri, che fornisce supporto legale e solidarietà a chi subisce repressione per il proprio attivismo politico. Colpire la Rote Hilfe significa colpire un pilastro della società civile antifascista tedesca, una rete di mutuo soccorso che difende diritti fondamentali come la libertà di espressione e di organizzazione.
Le chiusure dei conti arrivano poco dopo la decisione del governo statunitense, sotto la guida di Donald Trump, di designare la cosiddetta “Antifa Ost” come organizzazione terroristica. Una decisione priva di fondamento nel diritto tedesco, basata su un singolo procedimento penale dalle prove altamente controverse, e che lo stesso governo federale tedesco ha chiarito di non riconoscere. Eppure, questa etichetta imposta dagli Stati Uniti sta producendo effetti concreti e devastanti anche al di fuori dei suoi confini.
Il motivo è noto: il sistema dei pagamenti internazionali, a partire da SWIFT, pur essendo formalmente neutrale e soggetto al diritto europeo, di fatto si piega alla politica estera statunitense. Le banche che non si adeguano rischiano sanzioni, isolamento finanziario, esclusione dai circuiti internazionali. Così, senza una sentenza, senza una legge, senza un dibattito pubblico, organizzazioni della società civile vengono strangolate economicamente.
Ancora più inquietante è il ruolo giocato da istituti che si proclamano sociali e responsabili. Le casse di risparmio hanno un mandato di servizio pubblico. GLS Bank si presenta come banca etica, cooperativa, ecologista. Eppure entrambe hanno deciso di rescindere, in modo unilaterale e frettoloso, rapporti di lunga data con la Rote Hilfe, ignorando il proprio mandato e la propria responsabilità verso soci e cittadinanza. Questa contraddizione mina la credibilità stessa dell’idea di “finanza etica”.
Il caso della Rote Hilfe non è isolato. Negli stessi giorni sono diventate pubbliche le chiusure dei conti del Partito Comunista Tedesco (DKP), della Croce Nera Anarchica e di gruppi del movimento per la giustizia climatica. È in atto un processo chiaro: l’uso di infrastrutture tecniche ed economiche per colpire selettivamente le opposizioni politiche, soprattutto quelle di sinistra, antifasciste, solidali.
Come ha dichiarato Hartmut Brückner del Consiglio Direttivo Federale della Rote Hilfe, oggi il bersaglio è la loro organizzazione, ma domani potrebbe toccare a molte altre realtà progressiste o a gruppi già marginalizzati. Se si accetta che un governo straniero possa decidere chi è “legittimo” e chi no, chi può avere un conto bancario e chi deve essere escluso dalla vita economica, allora nessuno è al sicuro.
L’antifascismo non è terrorismo. È una risposta storica, politica e morale alla violenza, al razzismo, all’autoritarismo. Difendere le organizzazioni antifasciste significa difendere lo spazio democratico, la pluralità politica, la possibilità stessa di opporsi alle derive reazionarie che avanzano a livello globale.
Per questo l’appello della Rote Hilfe va raccolto con forza. Serve solidarietà concreta, serve pressione politica, serve una mobilitazione ampia contro questa normalizzazione della repressione economica. Non possiamo permettere che banche e infrastrutture tecniche diventino armi contro la società civile.
Oggi colpiscono l’antifascismo. Domani, se restiamo in silenzio, colpiranno chiunque osi immaginare e costruire una società più giusta.
