L’IMPERATORE ORDINA E I SUDDITI OBBEDISCONO

Da “il manifesto” del 27 dicembre 2025 di Giorgio De Girolamo

Conti correnti chiusi, la Germania blocca il «soccorso rosso»

Antifascisti nel mirino L’associazione «Rote Hilfe», che da oltre un secolo fornisce assistenza legale ed economica ai militanti antifascisti, rischia la paralisi

La lunga mano di Trump si impone anche in Germania. A farne le spese è la storica associazione Rote Hilfe (soccorso rosso), presente in oltre 50 città tedesche e da oltre un secolo impegnata nel fornire assistenza legale ed economica ai militanti e agli attivisti di tutti i movimenti della sinistra radicale tedesca reclusi o comunque coinvolti in procedimenti giudiziari.

ALLA VIGILIA DI NATALE all’associazione è stata infatti comunicata la chiusura entro due mesi dei propri conti correnti da parte della Gls-Bank e della Sparkasse di Gottinga, città in cui ha la sua sede centrale. Un atto che paralizza l’intera attività della Rote Hilfe, che senza i propri conti non può né raccogliere donazioni e contributi dei propri iscritti (oltre 19 mila), né tantomeno coprire le spese legali dei vari militanti o i costi del proprio personale. A colpire è anche che la prima delle due banche, la Gls, è una banca etica di riferimento per molte organizzazioni ecologiste e della sinistra tedesca, e di cui la stessa Rote Hilfe era stata socia.

INTERPELLATI DA VARIE testate sui motivi del recesso, entrambi gli istituti si sono appellati al segreto bancario. Secondo quanto rivelato dal Süddeutsche Zeitung però, nelle settimane precedenti alla comunicazione della chiusura dei conti, la Gls-Bank avrebbe convocato la Rote Hilfe per chiederle chiarimenti riguardo i suoi legami con il cosiddetto gruppo Antifa Ost, anche noto come Hammerbande, la banda del martello. Un gruppo che non esiste al di fuori delle aule giudiziarie e della stampa mainstream – essendo soltanto una costruzione elaborata in alcuni processi per criminalizzare ulteriormente i militanti antifascisti, in particolare attraverso l’applicazione della fattispecie di «costituzione di associazione criminale» di cui all’art. 129 del codice penale, che riduce i limiti investigativi e inasprisce le pene.

Ciononostante il 13 novembre scorso, probabilmente anche su impulso di AfD e del governo ungherese, gli Stati uniti lo hanno inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere, che comporta sanzioni che devono essere osservate anche dagli istituti bancari.

È LA STESSA ROTE HILFE quindi a ritenere che le chiusure dei conti siano direttamente collegate alle sanzioni deliberate da Trump contro gli antifascisti tedeschi, che la storica associazione con sede a Gottinga – a prescindere dai movimenti o dalle organizzazioni di appartenenza – ha sempre sostenuto e tuttora assiste coprendone i pesanti costi della repressione subita: come nel caso di Maja T., accusata, come molti altri attivisti già pesantemente condannati in Germania, delle aggressioni a militanti neonazisti nel Giorno dell’onore del 2023 a Budapest e che oggi – peraltro a causa di un’estradizione illegittima – è reclusa in Ungheria e rischia 24 anni di carcere.

CREARE IL VUOTO intorno alle organizzazioni antifasciste è quindi un obiettivo dichiarato della destra trumpiana ed europea, ma che trova sponde anche negli esecutivi e nelle istituzioni di paesi che, come la Germania e l’Italia – impegnata quest’ultima nel suo piano di repressione dei movimenti e di sgombero degli spazi sociali – in costituzioni antifasciste affondano le proprie radici. Non è un caso infatti che la stessa Rote Hilfe sia da anni sotto osservazione dell’Ufficio per la protezione della Costituzione (il BfV, l’agenzia per lo spionaggio interno) che la definisce un’organizzazione di «estrema sinistra», impegnata, tra le altre cose, a screditare il sistema giudiziario tedesco, denunciandone il «carattere repressivo» e «svalutando le pronunce giudiziarie come giustizia di classe orientata da motivi politici».

LA CHIUSURA DEI CONTI correnti ha inoltre recentemente colpito anche altre organizzazioni, tra cui, come dalle stesse dichiarato, il Deutsche Kommunistische Partei (Dkp) e il gruppo Anarchist Black Cross Dresden – impegnato nel sostegno ai prigionieri politici – e anche gruppi del movimento per la giustizia climatica.

Secondo Hartmut Brückner, membro del comitato direttivo della Rote Hilfe, è necessario chiedersi «chi sarà nel mirino domani?», e continua: «Se l’agenda dell’ultradestra negli Stati uniti sarà sempre più influente, anche altre iniziative progressiste e gruppi marginalizzati potrebbero finire nel mirino. Immaginatevi se le forze conservatrici negli Stati uniti dichiarassero, ad esempio, i consultori o le organizzazioni queer nemici “terroristici”: le nostre banche chiuderebbero altrettanto prontamente i loro conti?».

L’UNICO PARTITO in Parlamento a esprimere «piena solidarietà» all’associazione è Die Linke, la cui co-segretaria Ines Schwerdtner definisce «uno scandalo» la chiusura dei conti e ribadisce che la «ristrutturazione in senso autoritario dello Stato condotta da Trump non deve trovare spazio in Germania».


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